Perché Scegliere Scherma per i Bambini?
La scherma, uno degli sport più interessanti ma controversi di sempre. Quando arriva il momento di far scegliere lo sport ai propri figli, si guarda prevalentemente allo sviluppo fisico e si tendono magari a prediligere sport simmetrici (come il nuoto, la corsa), cioè sport che sviluppano in egual modo la parte destra e la parte sinistra del corpo. Poco si tiene in considerazione invece l’aspetto mentale dei vari sport, anche quelli asimmetrici come la scherma, il tennis, il golf. (Ai quali, per sopperire al lavoro asimmetrico, si può accompagnare un percorso di preparazione atletica).
Nella scherma l’aspetto mentale è molto sviluppato. Stando in pedana si impara ad incanalare i propri istinti e controllare i propri movimenti ma seguendo regole precise per arrivare a “mettere la stoccata”, cioè fare punto. Si sviluppa notevolmente la fantasia e la creatività, poiché bisogna essere in grado di trovare velocemente soluzioni, in un continuo adattamento alle mosse dell’avversario. Si sviluppa una costanza e una perseveranza senza eguali, alla ricerca del gesto tecnico perfetto e senza sbavature.
Dal punto di vista invece più fisico, ci sono aspetti più legati allo sviluppo motorio come la coordinazione, la reattività, riflessi pronti. A questo proposito Magnani Cristiano (Maestro di scherma) commenta: “Uno dei benefici più grandi che la scherma può dare è sicuramente avere dei riflessi prontissimi e una velocissima capacità di analisi e reazione. Mi è capitato spesso di riuscire a prendere un oggetto al volo quando è appena sfuggito di mano. Anche in momenti molto più importanti come alla guida dell’auto: vedo ed intuisco le cose prima degli altri, un piccolo attimo che mi consente di agire di conseguenza evitando situazioni pericolose e fare la manovra in tempo utile”.
Anche dal punto di vista affettivo la scherma apporta dei vantaggi: “il rapporto con il proprio maestro è molto speciale, non siamo allenatori normali. Lezione dopo lezione, il rapporto tra maestro e allievo cresce sempre di più, fino a quasi farli diventare una persona sola. L’allievo ha la possibilità di confronto con una figura di fiducia che colloquia con i genitori: in questo modo possiamo contribuire alla crescita dei ragazzi in modo efficace”.
Un altro aspetto importantissimo tocca la consapevolezza di sé: “in pedana saliamo da soli per affrontare un avversario. Per fare questo al meglio è necessaria una alta consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri mezzi che devono essere utilizzati con la massima astuzia possibile. Il nostro obiettivo più grande è quello di costruire i nostri atleti dall’interno dando loro una formazione a 360° per poter fronteggiare ogni sfida che affronteranno in pedana e nella vita”.
Il fatto quindi di trovarsi, facendo scherma, immersi in un duello, ha delle importanti ripercussioni a livello psicologico, nonostante al giorno d’oggi si tratti di una scherma sportiva e non ci sia in gioco la propria vita. Bisogna avere coraggio, per fare scherma. Bisogna saper accettare le sfide, e le vittorie, e le sconfitte. Bisogna saper rispettare l’avversario, chiunque egli sia. Che sia alto, basso, magro, grasso, intelligente o stupido. Perché, in fondo, in pedana, si combatte sempre alla pari.
Rielaborazione da:
Carlotta Gottardelli (www.mentesport.net)